La terza sconfitta di fila preoccupa il Foggia. La Ternana ha dominato dal primo all’ultimo minuto, meritando lo 0-2 finale. A fine gara Marchionni non trova scuse: «Sono preoccupato da questa involuzione perché non vedo quell’atteggiamento, quello spirito di sacrificio che ci hanno contraddistinto -esordisce-. Non siamo umili e scendiamo in campo troppo timorosi. Abbiamo affrontato la squadra più forte del campionato, che ha vinto con merito ma anche noi ci mettiamo del nostro».
Momento no – A Marchionni non è piaciuto l’atteggiamento dei suoi, che non hanno mai impensierito la Ternana. Eppure il tecnico le ha provate tutte, modificando la formazione a inizio ripresa con 4 sostituzioni contemporanee. «Non ci mettiamo determinazione, cattiveria. Non tiriamo in porta? Colpa ditutti, non siamo liberi mentalmente, non ragioniamo da squadra -conclude-. L’espulsione di Del Prete? Dispiace perché perdiamo un calciatore importante in vista del derby col Bari. È un momento delicato, dobbiamo reagire subito e lavorare tanto, sia sul piano fisico che mentale»
Fonte – Gazzetta.it
Dalle stelle alle stalle.
Perchè abbiamo perso con la Ternana….
Una tifoseria di quantità, non di qualità.
La perdita di Gentile (che a Fano ha pure segnato e si è ritagliato uno spazio) a mio avviso ha tolto alternative ed esperienza in campo e un leader nello spogliatoio. Se viene meno Rocca che fa girare la squadra e Curcio che inventa qualche giocata, non ci sono altri elementi che possono fare la differenza in serie C. Se poi non si sfruttano le caratteristiche di Dell’agnello che di testa dovrebbe ricevere i cross dalle fasce e non fare solo sponde sui rilanci del portiere per i fantasmi, è anche un problema di schemi di attacco. Al centro bisogna… Leggi altro »
Finiamo soprattutto questo anno difficilissimo per tutti e poi speriamo in una rinascita della società. Bisognerà costruire le basi per una risalita in serie B per restarci stabilmente. Ci vogliono quattrini e investimenti. Per creare un circolo virtuoso. Il modello deve essere quello di squadre di provincia come Empoli o Spal, fino all’icona Atalanta. Centro polisportivo per creare un vivaio che serva un bacino di utenza provinciale. Una quota di minoranza in mano ai tifosi con forme di azionariato popolare. A beneficio del territorio. Perché se riparte il Foggia, forse riparte anche la città.